Centro San Giovanni di Dio di Batibo in Camerun
L'Ordine
di San Giovanni di Dio è presente in Camerun dal 1968, anno in cui fondò il
primo ospedale in una zona rurale nella giungla, a Nguti, nella regione del
Camerun occidentale. Nel 1983 l’Ordine ha fondato un secondo centro nella
regione Nord Ovest, a Batibo, anch’esso in una zona rurale. In entrambe le zone
la lingua ufficiale è l'inglese. Successivamente e più recentemente sono state
create altre strutture, come l'ambulatorio a Boko alla periferia di Duola e un
centro ospedaliero (2012) dedicato alla riabilitazione e all’assistenza
materno-infantile a Yassa, anche esso alla periferia di Douala. Entrambi i
centri sono situati in una zona francofona.
Il Camerun
ha due lingue ufficiali di origine coloniale, il francese e l’inglese. Nel 2017
è esploso un conflitto tra il governo francofono e le due regioni di remota influenza
inglese confinanti con la Nigeria, ad ovest del paese, che ha già provocato migliaia
di vittime.
Nelle
due regioni a maggioranza anglofona, il conflitto tra le forze di sicurezza e i
separatisti ha costretto, nel frattempo, migliaia di persone a sfollare. I
separatisti hanno preso di mira l'istruzione, attaccando scuole e insegnanti.
La conseguenza è che attualmente ci sono circa 70.000 bambini senza scuola.
L'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato il clima di
"paura" in cui vivono i residenti nelle regioni anglofone del
Camerun, accusando i separatisti di commettere rapimenti e uccisioni e le forze
governative di effettuare esecuzioni sommarie.
Diverse
ONG hanno criticato il pesante dispiegamento dell'esercito e l’uso sproporzionato
della forza. “La popolazione si trova tra due fuochi", dice Amnesty
International.
Secondo
i nostri Confratelli di Batibó, sembra che il conflitto si stia un po’
attenuando, ma la situazione continua ad essere caratterizzata da GRANDE INSICUREZZA
e NECESSITA’.
IL
CENTRO DELL’ORDINE è l'unico servizio sanitario della zona, perché l'ospedale
distrettuale è chiuso. Allo stato, il nostro centro di Batibó non è in grado di
funzionare senza donazioni, dato che le entrate economiche e le altre risorse
dell'ospedale, con il conflitto bellico in corso, sono molto al di sotto della
copertura del suo fabbisogno. Perciò, il centro ha bisogno del sostegno
finanziario dell’Ordine e dei suoi benefattori, soprattutto fintanto che perdura
la situazione instabile nella regione, essendo l'unico ospedale aperto nella
zona.
I nostri
Confratelli hanno espresso il loro fermo desiderio di rimanere nell'ospedale
perché ora è il momento in cui sono più necessari, soprattutto per prestare
assistenza alle donne gestanti e ai bambini.

Area tratteggiata blu: zona reclamata dai separatisti
(Ambazonia)